/ Il lavoro di una volta
Sono le due di notte, l’aria estiva è calda e ci sfiora la pelle. Siamo in attesa nella zona industriale di Brescia. A quest’ora il mondo sussurra ma qui c’è già trambusto, un fermento di camion, muletti e merce che viene scaricata.
Tutte le notti il rituale si ripete: i grossisti arrivano per primi e alle quattro entrano gli acquirenti. Bisogna mettersi in coda già alle tre se non si vuole perdere la merce migliore, e mentre noi siamo ancora avvolti dal sonno la vita qui scorre e fermenta.
È un mestiere antico quello di chi fa i mercati, una vita dentro la vita che conosce solo chi la vive. Abbiamo respirato con loro per una notte, spiato le trattative, siamo stati travolti dai colori e dai profumi mentre in cielo era ancora buio.
Raccontiamo questa realtà perchè non vada perduto ciò che accade, perchè ci ricordi che quando la nostra giornata volge verso la fine, quella di qualcun altro si appresta ad iniziare.
˜
It’s two o'clock a.m., the summer air is warm and touches our skin. We are waiting in the industrial area of Brescia. At this hour the world whispers but here there is already commotion, ferment of trucks, forklifts and goods being unloaded.
Every night the ritual is repeated: the wholesalers arrive first and at four a.m. the buyers enter. You have to queue at three a.m. if you do not want to lose the best goods, and while we are still surrounded by sleep life here flows and ferments.
It is an ancient profession that of those who make the markets, a life inside the life that knows only those who live it. We breathed with them for a night, spied on the negotiations, we were overwhelmed by the colors and scents while in the sky it was still dark.
We tell this reality so that what happens is not lost, so that we remember that when our day turns towards the end, that of someone else is about to begin.
